Testimonianza d’inclusioneMoreno M. VersolatoM. Michela Marinello (intervista a cura di)Il Servo di Maria fra Moreno Versolatoe il servizio ai detenuti di Rebibbia a RomaLa Chiesa in uscita che va incontro alle persone: fra Moreno, Cappellano di Rebibbia, in questa intervista ci presenta il suo percorso spirituale e pastorale accanto ai detenuti dell’istituto romano di reclusione, comunità dalle tante necessità che vive ai margini della nostra società.Accompagnare i detenuti, mi ha fatto riscoprire la mia umanitàFra Moreno, se dovessi direi qualcosa...
IL MIO GIORNO FORTUNATO14 febbraioBel giorno di innamorati, ma pure il mio giorno fortunato perché per la prima volta vado in permesso alla fondazione. Ma pensavo come poteva essere il mio amore visto che ero chiuso in casa per tre giorni. Mi accompagnò padre Moreno, ma entrai in casa e mi sentivo un estraneo ma ben ospitato da un ragazzo che aveva preparato un buon pranzo, pensavo che fosse un detenuto ma era l’educatore della fondazione. Mi da la mia...
questa idea è nata dopo aver parlato con padre Moreno di una lettera giunta a sorpresa da una nonna di 65 anni dal centro anziani di sant’Egidio, abbiamo parlato un po’ su questa cosa e lui mi ha parlato della pagina FB della Fondazione e gli ho chiesto se potevo scrivere del carcere. Mi ha dato l’ok e ora con cuore inizio a scrivere…Cari amici,mi dispiace delle condizioni difficili che state vivendo chiusi nelle vostre case, pure io/noi siamo chiusi...
Gli strumenti per la “rieducazione del condannato” Può sembrare un paradosso, ma ha più difficoltà a parlare del carcere proprio chi lo conosce meglio, vivendolo o avendolo vissuto da detenuto. È una difficoltà che nasce non solo dalla sofferenza, che ogni esperienza di reclusione inevitabilmente genera, ma anche da una sorta di pudore: quel pudore che si coglie quando ci viene chiesto di raccontare ad altri la nostra vita, nei suoi aspetti più personali. Perché per il detenuto il carcere coincide con...
Un nuovo senso della vitaRicordo ancora perfettamente il mio arrivo alla Fondazione “La Sesta Città di Rifugio” la sera del febbraio 2016.Era freddo, ma io non lo sentivo tanto ero impregnato della libertà appena riacquistata. Sono uscito dal carcere di Rebibbia alla rinfusa, avevo con me due bustoni grandi (quelli neri per la spazzatura) che mi avevano dato per portare via i miei effetti personali, e tanta voglia di normalità. Tutto era molto confuso, ricordo le diverse emozioni che si...